Van Gogh – sulla soglia dell’eternità

Sono stata alla proiezione del nuovo film su Van Gogh dal titolo “Van Gogh- sulla soglia dell’eternità” e voglio condividere con te le mie impressioni.

L’ho trovato intenso, travolgente e poetico. Il film rispecchia appieno i quadri ma soprattutto lo stile pittorico e il modo di vivere ed interpretare l’arte da parte del grande pittore olandese.
Il regista non propone agli spettatori una biografia dell’artista ma lo scopo è far conoscere Vincent Van Gogh attraverso la sua idea di arte, dall’uso appassionato dei colori ai soggetti scelti, in prevalenza i paesaggi che gli hanno sempre portato sollievo e conforto anche durante i periodi più difficili della sua malattia.

DI COSA PARLA IL FILM: gli ultimi anni di vita di Van Gogh
Il film narra gli ultimi anni di vita e della produzione di Vincent Van Gogh iniziando il racconto dal suo periodo trascorso ad Arles. La vita di Vincent è sempre stata molto turbolenta. Ciò che tutti sappiamo di lui è sicuramente la sua grande produzione artistica concentrata in pochissimi anni ed il rapporto turbolento con il pittore ed amico Gauguin. Ormai malato, Vincent viene ricoverato nell’ospedale psichiatrico di Saint-Remy per poi morire a soli trentasette anni.

VINCENT e THEO: il rapporto tra i due fratelli
Nella vita di Vincent il rapporto con il fratello Theo è stato molto importante. Ed il regista ha ben reso questo stretto legame: lo dimostrano alcune scene molto intense tra i due e la lettura di alcuni ritagli delle lettere che i due fratelli si scambiarono durante tutta la loro vita. Questo è l’aspetto che più mi piace del film: permette di conoscere da vicino Vincent e comprendere molte caratteristiche del suo animo. Tutte caratteristiche importanti per avvicinarsi di più alla sua pittura.

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LA REGIA
Le scelte di regia seguono la frenesia dell’artista attraverso inquadrature non convenzionali e riprese in movimento come a farci vivere tutto dal suo punto di vista. Per contro, a mio parere, il film può risultare lento in alcuni tratti, ma il regista ha voluto descrivere i sentimenti più profondi dell’artista anche attraverso l’uso delle sole immagini e della musica. Willem Dafoe in questo film è magistrale. Lo spettatore percepisce la passione e la frenesia che spinse Vincent a dipingere con grande impeto. Non era sicuramente un pittore in linea con i canoni del suo tempo ma nonostante ciò è così amato da noi contemporanei.

DA NON PERDERE PER CHI AMA L’ARTE
Ho ritrovato nel film alcune delle mie opere preferite: “Campo di grano con mietitore” o “ Ramo di mandorlo in fiore”. Sono due tele a me particolarmente care che sono conservate all’interno del museo Van Gogh di Amsterdam. Inoltre questo film mi ha trasportato nei lati più intimi e sensibili di Vincent. Mi piace molto la sua frase: “io sono i miei quadri”.

E tu, cosa ne pensi del film? Scrivimi cosa ne pensi!

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